La Domus Aurea fu realizzata da Nerone nel 64 in occasione dell’incendio di Roma. E’ una villa suburbana su modello delle ville sulla costa laziale estesa per circa 140 ha entro Roma con parchi e giardini.
Lo schema tipologico si rifà alle ville delle coste laziali e campane: l’edificio principale si affaccia su una vallata ed è composto da un corpo centrale vicino ad un trapezio, da due ali ai suoi bordi e da poche altre stanze dalla parte opposta della vallata.
L’originalità della villa, come impianto, è da ricercare nella sua localizzazione all’interno della città, a ridosso del Colle Oppio, e nel conseguente contrasto tra la vastità dei suoi spazi verdi e la congestione delle insulae circostanti.
Nell’ala di destra compare la sala ottagonale con 5 lati aperti su vani e i restanti verso la vallata. La sala è coperta a padiglione con occhio centrale per la luce, mentre le laterali sono a crociera e a botte. La stabilità sembra minata dall’apertura di fornici sui lati di base ma in realtà gli ambienti laterali contraffortano la cupola che non poggia solo sugli esili pilastri a fianco delle coperture.
L’ambiente ottagonale verrà successivamente impiegato e qui percorre i tempi, la concrezione e le volte costituiscono ancora esempi poi imitati per la loro complessità spaziale e funzionalità.
Spiccano la compenetrazione degli ambienti maggiore e minore a riprova della complessità spaziale accennata e l’importanza dell’illuminazione generata dall’occhio e da finestre aperte alla semi altezza al di sopra dell’estradosso della cupola, nella prosecuzione dei muri di spigolo dell’ottagono ad illuminare i vani laterali.
Dopo la Domus Aurea il ricorso alla pianta ottagonale coperta a padiglione, diventerà abbastanza diffuso; è però interessante osservare come la sala neroniana risulti un episodio anticipatore di esperienze che si concretizzeranno compiutamente soltanto nella maturità dell’architettura romana.
Qui troviamo infatti espresse, sia la compenetrazione spaziale tra la sala principale e gli ambienti minori disposti a contrafforte, sia la ricerrca di particolari effetti luminosi.